sabato 25 ottobre 2014

Destino

Il destino e, un maledetto figlio di puttana.

sabato 9 marzo 2013

Wise Dream

Ultimamente dormo male.
Mi rigiro parecchio prima di riuscire a conciliare il sonno e mi sveglio spesso durante la notte.
Qualcosa non funziona. Forse sono i mobili, forse è il tempo, magari devo solo cambiare cuscino.
Ad esempio ho scoperto che agito il piede nel sonno. Lo "shako" se posso italianizzare il termine. Non ci avevo mai fatto caso. E anche le mie mani tremano spesso a lavoro quando tento di fare un lavoro di precisione.
Magari mi serve un pò di Training Autogeno O.O

In questi giorni tra vari trial in giro per i ristoranti di Londra, mi son ritrovata di nuovo a chiedermi cosa realmente voglio fare col mio lavoro.
Ho girato diversi ristoranti di alto livello ma non mi piacciono. La gente dentro non mi piace. Come se lavorare per un nome sia più importante del lato umano. Come se la "famiglia" dei cuochi che si crea in una cucina non esiste più e si disintegra davanti alla competizione. Che fine ha fatto la collaborazione? Il desiderio di fare un servizio perfetto senza che il cibo torni indietro il desiderio di sentire il cliente mandare i complimenti?
Sembra quasi che superato un certo livello quella sorta di innocenza del cuoco svanisca e diventi semplicemente desiderio di "show off".
Non è così che voglio lavorare.

Ma tornando al sonno e ai sogni, l'altra notte ho avuto un sogno quasi metaforico.
Durante un party del tralalì e tralalà mi ritrovo a parlare con sta ragazza e ad un certo punto le spiego che i fidanzati sono come le pantofole: alcuni sono infradito che devi trascinare e trattenere tra le dita, altri basta infilare il piede dentro e ti seguono senza sforzo.
E al mio risveglio la frase era così vivida in testa che a momenti ero quasi stupefatta.

venerdì 16 novembre 2012

Calzini e partenze

Oggi pulivo il cassetto delle calze e mi son ritrovata con un mazzo di calze spaiate.
Le compagne?
Perse, forse rimaste nella lavatrice e chissà poi, piegate da qualcun altro e messe vie nel loro cassetto?, trovate e buttate forse (i miei coinquilini non sono molto educati da quel punto di vista), insomma non so dove siano. E le guardavo e mi chiedevo se riaccoppiarle  tra loro come al solito o se aspettare.
Aspettare cosa mi son chiesta?
Bè che magari il compagno salta fuori. Tipo mi è rimasta solo una calza con la scritta "friday" e la guardavo e pensavo - Magari la tua compagna si è solo andata a divertire e poi ritorna...- e ne ho un'altra con le fragole e -ma che ne sai, forse è solo finita sotto qualche mobile e sta lottando con tutte le sue forze per tornare da te!-.
E così ho perso cinque minuti a gambe incrociate facendo terapia di coppia ai calzini spaiati chiedendogli di aspettare prima di gettare la spugna. -Eh? dici che è scappato a Las Vegas con un collant di malaffare? Ma andiamo! dove vuoi che vada un calzino a mezza caviglia a rombi? Nessun collant se lo filerebbe!-
La verità è che non voglio partire. Parto sempre come se stessi cercando di scappare, come se ogni volta potessi sfilarmi via la mia vita come un guanto, far passare l'inverno e poi riindossarlo. E' sempre lo stesso guanto con il pollice bucato e infeltrito.
Sono solo nervosa.

lunedì 19 marzo 2012

Spazi

Mi sono ritrovata a parlare con lo chef per cui lavoro un paio di giorni fa.
Mi ha descritto in lungo e in largo la sua casa, una sorta di reggia con un bagno enorme, finestre galattiche, camere da letto a non finire e tavoli giganteschi.
Quando era lì che mi descriveva la favolosa luce che entra da quelle enormi finestre gli ho chiesto: "Ma lei vive da solo no? A che gli serve tutto questo spazio? Ha un tavolo enorme ma non organizza mai cene e mi dice anche che alla fine a casa ci sta pochissimo. A che le serve tutto questo spazio?"
Lui si è fatto serio e con una alzata di spalle mi ha risposto: "E' una bella casa".
A cosa serve tanto spazio? A cosa serve un enorme tavolo d'antiquariato se non lo puoi condividere con nessuno? Penso che sia sempre meglio riuscire a rendersi conto di quanto spazio abbiamo bisogno, stanze enormi non servono a nulla per starci da soli. penso che in qualche modo creino solo più desolazione dentro le persone che le abitano.
Meglio una stanzetta piccola, magari con una bella finestra che da a sud, una libreria un pò sgangherata e un letto comodo ne troppo grande, ne troppo piccolo. Dove posso mettere un piccolo tappeto e sedermici sopra per bere una tazza di tè. Non serve tanto spazio a una persona che ha poco da condividere.

giovedì 19 gennaio 2012

E' andato a puttane

Il mio buon proposito di scrivere di più nel blog è già saltato =.=
Amen.
Comunque, ancora viva.
Sono nella casa nuova, cerco un lavoro nuovo, ho bisogno di un coltello nuovo e anche di un cervello nuovo in realtà.
La casa nuova è bella, calda, silenziosa, pulita... ne sono davvero soddisfatta, non pensavo mi sarei trovata così bene. Solamente mi son resa conto che ho bisogno di almeno altri due armadi, sono piena di vestiti O.O Non mi ero resa conto di essere così donna O.O

Il lavoro nuovo mi serve. Mi sento bloccata e soffocata. Non faccio altro che le stesse cose e la promessa di cambiare il menù è stata veramente una beffa =.= Sono desolata e mi son resa conto che hanno totalmente tarpato la mia creatività. Credo che cosa peggiore non si possa fare a un cuoco =.= Per questo è giunto il momento di cambiare e stavolta lo voglio fare con calma valutando al massimo le possibilità che mi si offrono. Mi hanno già risposto 5 persone su una ventina di cv inviati. Mi sento rincuorata =)

Il coltello nuovo serve perché un coltello nuovo fa sempre comodo.

Il cervello penso di non averlo in dotazione quindi andrà bene anche uno usato. O.O

Per il resto mi manca qualsiasi cosa, forse è il periodo nostalgia portami via, sarà il freddo, sarà la concordia, ma ho davvero voglia di persone da abbracciare e coccolare. Anche se sto dividendo la stanza con il giuovane DramaQueen, mi sento un poco sola. Sarà anche la mancanza di tempo per uscire a prendere una birra o un tè con chi posso ma cavolo, mi sento sempre più isolata.

Sigh.

lunedì 2 gennaio 2012

Anno nuovo

Blog nuovo (più o meno).
Avevo aperto sto blog sulla vecchia piattaforma, in preda alla disperazione causatami da splinder che non era compatibile col mac (al tempo). Diamo una spolverata e usiamolo di nuovo visto che splinder è morto.

Ho meditato a lungo se continuare o no a scrivere un blog ma sono sempre più convinta che sia meglio qui che mettere i miei fatti su facebook.
Perché un blog, in qualche modo, ti tiene al riparo da certa gente e ha sempre il fascino dell'anonimato che era tanto in voga in internet all'inizio (che ora sembra andato perso).
Perché non è immediato come tutti sti social network.
Perché ti da tempo di pensare e scrivere, correggere... Tenere un blog è impegnativo ma viene letto solo da persone a cui realmente interessa sapere come stai. Non da gente che per noia o per puro e semplice gossip ti fruga la vita nei cinque minuti prima di andare a letto perché non riescono ad addormentarsi insoddisfatti delle loro vite vuote.
Quindi si, un blog si.
E dopo sta breve introduzione iniziamo con un classico:
I buoni propositi
-Vedere almeno un posto nuovo
-Mangiare in maniera più equilibrata
-Camminare di più e larvare di meno
-Definire quanto tempo restare e cosa fare dopo Londra
-Imparare ad avere meno paura delle novità
-Imparare a confezionare lanterne di carta =)
-Fare un corso di cucina straniera a scelta
-Leggere sempre di più

E magari cercare di aggiornare il blog più spesso... diciamo almeno una volta la settimana!

domenica 14 giugno 2009

Trasferimenti


Dopo essermi scartavetrata i maroni di usare Splinder con ovvi problemi di caricamento immagini ecc ecc ritorno su blogger che non mi da alcun problema O.O 
Inauguro la nuova casa del blog con Anestesia ^^
NOn è terribilmente puccia? A breve buone nuove